Separazione dei coniugi: vendita ad un terzo della casa precedentemente assegnata ad un coniuge

Nel caso in cui un bene immobile sia stato assegnato, in sede di divorzio o di separazione, ad uno dei coniugi e venga poi acquistato da un terzo, questi ha diritto di proporre azione ordinaria di accertamento, onde verificare la decadenza dei presupposti per l’assegnazione e per ottenere la condanna dell’occupante al pagamento dell’indennità di occupazione Cassazione…

L’uso del proprio nome come marchio

È vietato l’uso del proprio nome patronimico come marchio se già utilizzato da altro imprenditore per prodotti dello stesso genere. Così la corte di cassazione con la sentenza del 27 ottobre 2017 n. 25641 che ha precisato che sussiste il divieto anche se tale uso è accompagnato da elementi differenziatori, sempre che il nome costituisca  il cuore del marchio già…

Lotta alla contraffazione: sempre più tutela ai marchi comunitari

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (la n. 1578 del 2 febbraio scorso) è intervenuta rigorosamente sulla materia affermando la configurabilità della contraffazione anche nell’ipotesi in cui il marchio non sia stato ancora formalmente registrato ma sia stata presentata la domanda, completa “dei modelli di cui si rivendica l’esclusiva”.  

Responsabilità medica: Careggi sborsa oltre un milione di euro ad una paziente

Uno dei farmaci utilizzati durante un intervento ha provocato una reazione avversa in una paziente che ha avuto gravissimi danni al cervello. Per tale errore, compiuto in uno dei reparti di eccellenza dell’Ospedale di Careggi, è stato accordato un risarcimento tra i più alti riconosciuti nella sua storia: un milione e trecento mila euro, che…

Responsabilità medica: la violazione del consenso informato impedisce al paziente di scegliere consapevolmente

Secondo una recentissima ordinanza della Corte di Cassazione del 21 gennaio 2018, n. 2369 (inedita), grazie ad una corretta informazione il paziente ha la facoltà di scegliere tra le diverse opzioni di trattamento medico; ha la possibilità di acquisire, se del caso, ulteriori pareri di altri sanitari; ha la facoltà di scelta di rivolgersi ad…

RESPONSABILITA’ MEDICA: le complicanze derivanti da interventi di routine devono essere imprevedibili ed inevitabili

Secondo al sentenza n. 24074/17 della Corte di Cassazione, nel caso di un intervento di routine, è il professionista che deve dimostrare che le complicanze da esso derivanti non potevano essere da lui previste, non essendo più sufficiente, ai fini della prova liberatoria, definire tali eventi come semplici “complicanze intraoperatorie” che si possono cioè verificare, ma…

Il rispetto delle linee guida non è più sufficiente

Il rispetto delle linee guida da parte del medico è considerato un parametro che il giudice deve valutare ai fini dell’accertamento della responsabilità medica ma, secondo la Cassazione (cfr. sentenza n. 11208/2017), questo non è più sufficiente per escluderla: si deve infatti valutare se, pur avendo osservato le linee guida previste, le circostanze del caso…

Nel caso di responsabilità medica, è il sanitario che ha l’onere di dimostrare di aver tenuto una condotta diligente.

La Corte di Cassazione ha precisato che il  paziente non avrà più l’onere di dimostrare la qualità della condotta del sanitario, al fine dell’accertamento della colpa: con la sentenza del  09/11/2017,  n. 26517, è stato stabilito infatti che lo stabilire se il sanitario abbia posto in essere una condotta diligente o negligente, significa accertare anche…