20 aprile 2022
Secondo i Giudici della Corte di Cassazione (sentenza 8 febbraio 2022, n. 4323), è responsabile dei danni accorsi al paziente l’anestesista che durante un intervento chirurgico aveva trasfuso sangue incompatibile con il gruppo sanguigno del paziente, confidando che il controllo sulla sacca ematica fosse stato eseguito dall’infermiera.
Quanto sopra poiché, secondo i Giudici del Palazzaccio, il principio di affidamento “non può essere invocato quando colui che si “affida” sia in colpa, per avere violato determinate norme precauzionali o per avere omesso determinate condotte e, ciò nonostante, confidi che altri, che eventualmente gli succeda nella stessa posizione di garanzia, elimini quella violazione o ponga rimedio a quella omissione”.
Inoltre, prosegue la Corte, qualora un compito sia attribuito al medico, questi non può esimersi da responsabilità adducendo di averlo delegato a personale ausiliario, tranne nei casi in cui ciò sia espressamente consentito o dalla disciplina generale o dalla disciplina interna dell’ente in cui il medico opera.